Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Sottoclasse: Liliidae
Ordine: Liliales
Famiglia: Liliaceae
Genere: Lilium
Giglio a turbante – Lilium martagon L. – giglio martagone, riccio di dama, pirenaico, giglio di san Giovanni – il nome deriva dal celtico li, bianco, e dal greco leíron, giglio.
Fiori: appariscenti, in vari colori esclusa la gamma del blu e del viola; sono composti da sei tepali aperti a coppa o rivolti all’indietro per lasciare liberi stami, antere e stilo a stimma. Fioritura estiva. Caratteristiche: piante ornamentali, alte da 40 a 90 centimetri con foglie ellittico-lanceolate, variamente distribuite lungo il fusto. I Lilium spontanei vivono in un areale che va da 400 a 2650 metri, in terreno calcareo.
Lilium, tipiche piante alpine che crescono anche a notevole altezza.
La nostra flora spontanea comprende solo 10 specie di gigli, piante che appartengono alla numerosa famiglia delle Liliacee, la quale conta ben 3700 specie raggruppate in duecentocinquanta generi fra i quali quello dei Lilium che è costituito da circa un centinaio di specie. I gigli europei sono solamente una decina e quelli che si possono trovare sulle nostre montagne sono pochi, anche se a dir poco meravigliosi.
Fra i più regali e aristocratici bisogna ricordare senz’altro il Lilium bulbiferum croceum o giglio di San Giovanni. Questa pianta (che vive fra i 2000 e i 2400 metri di altitudine, ma la si può trovare anche più in basso, se in particolari condizioni ambientali) predilige i pascoli in pieno sole, in forte pendenza e con suolo acido.
I suoi fiori sono rosso arancio, in varie sfumature e si schiudono, grosso modo, tra la fine giugno e la prima parte del mese di luglio. L’altezza dei robusti steli del giglio rosso, o giglio di San Giovanni, possono raggiungere anche gli 80 o 90 centimetri; le sue foglie sono alterne e poco appariscenti, in un sommesso tono verde-grigio che pone in ancor maggiore evidenza la vivacità delle tinte del Lilium bulbiferum croceum e la forma delle sue grandi corolle. Inutile dire che si tratta di specie inclusa fra quelle protette e delle quali è severamente vietata la raccolta. Il giglio di San Giovanni è conosciuto anche con gli pseudonimi Lilium aurantiacum e Lilium croceum.Ancora più noto, e più tipicamente identificabile, il Lilium martagon o martagone, detto anche riccio di dama, lis martagon per i francesi, turk’s cap lily (giglio berretto di turco) per gli inglesi e Türchenbund (turbante di turco) per i tedeschi.
Sia sulle pendici alpine coperte d’erba che nelle schiarite fra i boschi dell’Appennino, non è raro incontrare fra giugno e luglio gli steli del martagon, alti quasi un metro e dal quale pendono a guisa di lampioncini, da tre a venti fiori formati da sei petali, carnosi e lucenti, curvi all’indietro per lasciare liberi e penduli i sei stami e le antere, lo stilo e lo stimma su cui gli insetti potranno celebrare il rito della fecondazione.Il colore del «riccio di dama» è rosa-porpora, con una punteggiatura bruna sulla superficie interna dei petali, mentre la faccia inferiore è leggermente vellutata.
Le foglie, verde intenso, sono di forma ellittico-lanceolata, più appariscenti nella zona mediana del fusto. Le corolle di questo giglio emanano un odore poco gradevole che ha comunque il compito di richiamare particolari specie di insetti.
La fascia altitudinale in cui è possibile reperire il Lilium martagon è piuttosto vasta e corre dai 400 ai 2400 metri, con qualche eccezionale apparizione anche attorno ai 2700 metri.Il terreno è sempre di natura calcarea, ricco di sostanze nutritive e decisamente erboso.
È interessante rilevare che il Lilium martagon conta numerose varietà, con fiori di colore diverso: dall’album, con petali bianco-gesso, all’album superbum, bianco-avorio, dal cattaniae presente in Dalmazia, rosso-porpora brillante, al sanguineo-purpureum che sembra macchiato di sangue e che vive spontaneo in Albania.
Nelle nostre vallate, comunque, è presente quasi unicamente la tipica specie rosa intenso, un po’ vinosa e, in via eccezionale, qualche esemplare bianco, veramente assai raro.Un altro giglio che qualche volta fa la sua apparizione sulle Alpi è il Lilium pyrenaicum o giglio dei Pirenei. Questa specie è molto simile al nostrano martagon, ma con fiori di un bellissimo giallo vivo con punteggiatura bruno-porpora e antere rosse. La sua fioritura avviene fra giugno e luglio e il suo habitat va dagli 800 ai 2200 metri, limitatamente ai pascoli e alle radure boschive coperte d’erba.
Il Lilium pyrenaicum, come chiaramente indicato dal suo nome, è originario delle montagne che fanno parte della catena dei Pirenei, con una scarsa diffusione sulle alture che fanno corona al golfo del Leone, i monti Corbières, la Cordigliera nera in Bretagna e qualche ristretto stanziamento anche sulle Alpi italiane e svizzere, ma puramente occasionale e da considerarsi raro ed eccezionale.