Classe: Mammiferi (4 mammelle)
Superordine: Ungulati (appoggia su unghielli)
Ordine: Artiodattili (ung. con un numero pari di dita)
Sottordine: Ruminanti (apparato digerente poligastrico)
Famiglia: Cervidi (palchi caduchi e solo nei maschi)
Sottofamamiglia: Odocoileini
Genere: Capreolus
Specie: capreolus (Linneo, 1758)
Video di Maurizio Failo / canale YouTube
Di corporatura medio piccola il capriolo é un Cervide molto “elegante”. Il maschio può pesare dai 20 ai 35 Kg. per un altezza al garrese dai 70 ai 77 cm. ed una lunghezza di oltre 115 cm.; la femmina che é di dimensioni più ridotte pesa dai 18 ai 28 Kg., è alta dai 60 ai 70 cm. e lunga fino ad oltre 105 cm..
Il capriolo assume nel corso dell’anno due mantelli che si alternano con due “mute”:
- quella autunno/invernale nei mesi di ottobre/novembre che è di colore tipicamente grigio-bruna e che mette in forte risalto la zona perianale caratterizzata dalla presenza di un area di pelo bianco cangiante detta “specchio” (a forma di rene nel maschio e a forma di cuore o tondeggiante nella femmina);
- quella primaverile nei mesi di aprile/maggio, con sostituzione del pelo invernale con mantello a colorazione giallo-arancione vivo.
È inoltre caratteristico il mantello giovanile marrone scuro pomellato lungo i fianchi (Bambi) che si mantiene per circa due mesi.
Solo il maschio del capriolo porta i palchi. Essi sono costituiti da due stanghe dalle quali si diramano due o tre punte in relazione allo sviluppo e all’età dell’animale. Le tre punte dall’anteriore alla posteriore si dicono rispettivamente Oculare, Vertice e Stocco. I palchi cadono e ricrescono annualmente.
Caratteristica saliente nel capriolo é poi la gestazione che possiamo suddividere nel caso del “regolare” accoppiamento estivo in due fasi: 1°fusione delle cellule, formazione embrione e quiescenza dello stesso fino a gennaio; 2° ripresa a gennaio dello sviluppo del feto fino al parto.
In Italia viveva un tempo praticamente su tutta la penisola, dalle pianure fino alla media montagna, attualmente lo troviamo su tutto l’arco alpino e in maggior consistenza sulle Alpi centro/orientali, su tutto l’Appennino dal Ligure-Tosco-Emiliano fino al massiccio montuoso della Calabria. Vive nei nei boschi d’alto fusto, caducifoglie ricchi di sottobosco, nei cedui misti a coltivi. Le esigenze alimentari configurano il capriolo come un ruminante brucatore selettivo di alimenti facilmente digeribili e concentrati ad alto contenuto energetico e basso contenuto di fibra grezza: germogli, gemme, fiori, bacche, frutta, tenere cortecce ed erbe. È un animale molto territoriale.
I palchi (trattasi delle appendici ramificate che si trovano sul capo di quasi tutte le specie appartenenti alla famiglia dei Cervidi, impropriamente dette corna).
Quelli dei caprioli di un anno d’etá consistono in corna semplici e corte, in quelli di due anni d’etá si biforcano , da tre a quattro anni hanno sei palchi ; più tardi, tra i cinque e i sette anni, divengono ancora più possenti . Non esiste relazione fra età e numero di punte. La lunghezza e il diametro variano a seconda dell’età e dello stato di salute dell’animale: raggiungono la lunghezza massima (25 cm circa) intorno ai 6 mesi, dopodichè, in relazione all’attività sessuale, ricrescono sempre più esili e piccole.
Il piccolo non segue la madre, ma rimane nascosto nell’erba, dove, piu’ volte nell’arco della giornata, viene raggiunto dalla madre per l’allattamento. Ciò purtroppo è causa di una elevata mortalità; sia l’aquila che la volpe possono infatti approfittarne.
Video di Maurizio Failo / canale YouTube
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La riproduzione avviene solitamente nei mesi di luglio/agosto, eccezionalmente nei mesi di novembre/dicembre. La gestazione dura di norma 280 giorni (oppure 160 /170 giorni)
Nascono due cuccioli che riescono a camminare entro un’ora dalla nascita. Lo svezzamento si protrae per 3-4 mesi e la maturità sessuale viene raggiunta a 12-16 mesi, quella sociale verso i 3 anni. Vive per 14-17 anni.
Il segnale acustico emesso con più frequenza è l’abbaio, simile a quello di un cane. Esso viene ripetuto più volte di seguito e rientra probabilmente nei segnali di allarme. È generalmente utilizzato più dal maschio che dalla femmina.
Anche il capriolo poi, come altri ungulati, è adattato alla corsa e i suoi arti sono sviluppati a questo scopo. Può infatti saltare barriere di 2 metri di altezza e anche 7/8 di lunghezza.
Sono tantissimi i segni che testimoniano la presenza degli animali del bosco: impronte, sequenze di orme (piste), strisciate, tracce di sosta, tane, nidi, uova, penne, spiumate, scavi, escrementi, frutti mangiucchiati, legni rosicchiati, gusci svuotati.
Pazienza, ma anche curiosità, spirito di osservazione ed uno sguardo via via più attento, insieme a tutti gli altri sensi, permettono di emozionarsi e così divertirsi e conoscere i segreti del bosco.
ORMA: traccia lasciata da un singola zampa.
TRACCIA: insieme delle orme di tutte le zampe.
PISTA: insieme delle tracce sul percorso seguito dall’animale.
PASSO: spazio tra due orme successive dello stesso piede.
SCARTO: distanza tra i due piedi posteriori.
Orme di capriolo sulla sabbia di una spiaggia di un fiume, al passo e di corsa.
Lunghezza: ca 4-4,5 cm.
Larghezza: ca 3 cm.
Sono le orme più piccole tra tutti gli ungulati selvatici europei. Nell’impronta sono ben visibili le 2 dita, separate da uno spazio detto filetto e talvolta gli speroni (ossia il 2° e 5° dito atrofizzati), soprattutto se in corsa o su terreno molle.
Gli zoccoli sono piuttosto appuntiti e sottili, quasi a forma allungata di cuore rovesciato.
Le orme sono molto simili a quelle del cervo anche se di dimensioni più piccole.
Al passo le impronte sono rivolte un po’ verso l’esterno e poggia le zampe posteriori quasi sulle orme delle anteriori (impronte sovrapposte), lasciando quindi delle coppie di
impronte distanti una trentina di cm l’una dall’altra.
Nella corsa, a lunghi balzi, le zampe posteriori vengono poggiate in modo evidente davanti a quelle anteriori, le punte degli zoccoli tendono ad allargarsi e sono visibili i segni degli speroni.