Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Gentianales
Famiglia: Gentianaceae
Genere: Gentiana
Genziana – Gentiana acaulis, lutea, purpurea, verna, bavarica, campestris, punctata,…. – il nome deriva da Gentius, re dell’Illiria, che per primo ha scoperto le virtù medicinali della Gentiana lutea. La famiglia delle Genzianacee è una delle più numerose che si conoscano e arriva a comprendere circa ottanta generi con un totale di oltre novecento specie con moltissime varietà.
Fiori: hanno forma differente a seconda della specie; ora sono riuniti in infiorescenze sovrapposte, dalle vistose brattee, ora sono solitari, campanulati e allungati, sorretti da corti piccioli. I colori variano dal giallo all’azzurro, dal blu al porpora; fioritura estiva. Caratteristiche: le foglie sono sempre ellittiche, verde vivo, più o meno larghe, disposte in rosette basali nelle genziane a fiore singolo e distribuite in piani sovrapposti nella Gentiana lutea e nella Gentiana punctata.
Fiori alpestri per eccellenza, quasi a voler simboleggiare la flora che caratterizza le zone situate a maggior altitudine, nonchè una delle meraviglie che per prima torna alla mente è senz’altro la genziana, soprattutto nelle specie a petali blu o azzurri, mentre quelle gialle sono meno conosciute e, talvolta, addirittura confuse con altro tipo di pianta. La famiglia delle Genzianacee è una delle più numerose che si conoscano e arriva a comprendere circa ottanta generi con un totale di oltre novecento specie e con moltissime varietà. Cinque di tali generi appartengono alla nostra flora spontanea con una somma di trenta specie che fioriscono in vari periodi, dal disgelo al colmo dell’estate e sino ai primi freddi autunnali.
Tutte le piante che fanno parte del genere Gentiana sopracitate, hanno in comune una caratteristica molto importante: quella di possedere radici dai poteri officinali, ossia curativi, in virtù di essenziali principi amari, aperitivi e digestivi insieme, capaci di sollecitare le funzioni dell’apparato digerente attivando l’attività dei succhi gastrici e la produzione di bile; è nota anche la loro azione febbrifuga e lassativa.
L’importanza dell’amaro tonico contenuto nell’apparato radicale di un buon numero di specie di genziana era ben nota anche nell’antichità e pare che uno dei primi sostenitori della validità terapeutica di queste piante sia stato un certo Gentius, re dell’Illiria, che avrebbe così meritato di dare il proprio nome a tutto il genere di queste deliziose piante alpine.
Una delle specie più importanti e diffuse è senz’altro quella che va sotto il nome di Gentiana lutea che troviamo tra i 1000 e i 2500 metri di altitudine, su terreno calcareo e profondo dove può affondare la sua lunga e grossa radice a rizoma. Questa genziana può essere alta anche più di un metro, presenta grandi foglie lanceolate e provviste di vistose nervature in rilievo che, nella parte terminale dello stelo, finiscono per assumere l’aspetto di brattee che quasi avvolgono i verticilli formati da corolle giallo dorate che si schiudono nella piena estate, fra giugno e agosto. La radice di questa specie è molto ricercata, oltre che per uso farmaceutico anche come componente base per vari liquori o per i tipici amari preparati con diverse erbe alpestri. La Gentiana lutea è stata quindi inclusa fra le specie protette secondo una delibera che si estende a tutto il territorio nazionale che quindi comprende tutte le zone alpine, Valtellina inclusa.
Altrettanto interessante, sotto il profilo erboristico, e quindi altrettanto ricercata e parimenti protetta, la Gentiana punctata, qualche volta indicata come Gentiana purpurea, malgrado i suoi fiori siano di un bel giallo vivo, ma sfumati in rosso porpora e finemente picchiettati all’interno nello stesso colore. La Gentiana punctata, che fiorisce tra giugno e luglio, predilige i pascoli un poco sassosi, le dorsali moreniche e occupa un’area ben definita rispetto alla lutea estendendo eccezionalmente la sua fascia altitudinale sino ai 3000 metri e talvolta apparendo anche a basse quote, intorno ai 1000 metri; di norma, vive tra i 1400 metri e i 2600 metri. La vera Gentiana purpurea può raggiungere l’altezza di 60-70 centimetri, ha foglie basali di forma ellittica piuttosto allungata e fiori rosso-porpora con una sfumatura gialla alla base della corolla, talvolta marezzata in verde.
Questa genziana, la cui radice trova varie applicazioni in campo medicinale, fiorisce da luglio ad agosto fra 1200 e 2400 lungo tutta la catena alpina.
Particolarmente diffusa in Valtellina la Gentiana purpurea ha fiori delicatamente profumati e rappresenta una delle più tipiche espressioni della flora alpina.Ricordiamo quindi l’acaulis e la verna, la bavarica e la campestris e molte altre specie, tutte interessanti sotto il profilo estetico e quello ecologico, spesso utilizzate a scopo terapeutico per le doti stimolanti o vermifughe, digestive o aperitive del loro apparato radicale.