Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Fagaceae
La Farnia è una delle 6 querce che popolano i boschi italiani. Le altre sono il Rovere, la Roverella, il Cerro, la Sughera ed il Leccio. Conosciuta secondo la nomenclatura binomiale come Quercus robur o Quercus peduncolata per via del picciolo che sostiene le ghiande. Questa pianta è caratterizzata da notevoli dimensioni, crescita lenta e da grande longevità. Alcuni esemplari viventi superano i 1000 anni di vita. La farnia è un albero dal portamento maestoso ed elegante, con una chioma espansa, molto ampia e di forma globosa ed irregolare. Arriva ad una altezza che va dai 25 ai 45 m. Il fusto è diritto e robusto, ma alla base si allarga come per rafforzare la pianta; i rami con il passare del tempo divengono più massicci, nodosi e contorti.
La corteccia in giovane età appare liscia ed opaca, grigio-bruno pallido e fessurata in piccole placche. Le foglie, lunghe dai 7 ai 14 cm, sono decidue, alterne, con picciolo molto breve, glabre, con margini lobati e due vistose orecchiette alla base della foglia. La parte superiore è di colore verde scuro, quella inferiore è caratterizzata da un riflesso bluastro. Ogni esemplare porta fiori di entrambi i sessi (Monoico), molto simili a quelli delle altre querce.
La fioritura avviene nel periodo di aprile-maggio. I frutti (ghiande) sono molto apprezzati dai maiali. Si distingue facilmente da Rovere e Roverella perché il picciolo è quasi assente e le ghiande sono sorrette da un lungo peduncolo.
È una delle essenze forestali più pregiate. Il legno, duro e resistente, è molto ricercato per la sua lunga durata. Viene impiegato per costruzioni navali, travature, mobili, doghe per botti, liste per pavimenti (parquets).
Molte sono le specie fungine caratteristiche della farnia: Amanita phalloides – Amanita muscaria – Amanita rubescens – Boletus luridus – Armillaria mellea – Russula vesca – Russula virescens, etc.