L’ambiente principe per la vita, lo sviluppo e conseguentemente la ricerca dei funghi (corpi fruttiferi o più scientificamente “carpofori”) è costituito dal BOSCO, nelle sue multiformi manifestazioni.
Ciò non è casuale ma, se ci si pensa, del tutto naturale considerato che l’«ecosistema bosco» costituisce l’espressione più complessa degli ecosistemi terrestri nei quali, si assiste alla più elevata “immobilizzazione” di sostanza organica (e quindi di materia ed energia) per la cui rimessa in circolo di una miriade di organismi appartenenti alla categoria funzionale dei “decompositori” è chiamata ad un costante lavoro.
Proprio all’interno di questa categoria funzionale gli organismi fungini hanno grande rilievo contribuendo così in modo sostanziale agli equilibri dell’ecosistema.
La comprensione di tutto ciò porta a suggerire che, metaforicamente bisognerebbe entrare nel bosco in punta di piedi o comunque, con il massimo rispetto per quel soffice e così delicato elemento che è il suolo boschivo.
I macromiceti
Con il termine “macromiceti” si designano comunemente i funghi visibili ad occhio nudo che rappresentano quello che osserviamo e raccogliamo nelle escursioni in montagna e che impropriamente chiamiamo “funghi”. Il vero organismo fungino è invisibile ai nostri occhi, vive sottoterra o nel substrato di crescita (legno, lettiera, ecc.) ed è costituito da elementi filiformi o filamenti monocellulari (ife) che si intrecciano formando una sorta di feltro biancastro o colorato, il micelio, che vive, si nutre e che all’occorrere di particolari condizioni ambientali e vegetazionali produce il corpo fruttifero.
Nel disegno sottostante è riportata la rappresentazione schematica del ciclo riproduttivo di un basidiomicete: un corpo fruttifero maturo (A) libera le proprie spore (cellule capaci di dare vita per germinazione a nuovi individui della stessa specie quando trovano le condizioni edafiche e climatiche adatte) che possono germinare formando ife che si sviluppano e si ramificano dando un micelio primario (B e C). Solo dall’unione fortuita di due miceli primari sterili derivati da spore di polarità opposta (+ -) può avere origine un micelio secondario fertile (D) cioè un nuovo organismo capace di nutrirsi, accrescersi e riprodursi formando il corpo fruttifero (E) indispensabile per portare a maturazione e disseminare le spore, assicurando così la perpetuazione della specie.
Decalogo ambientale
- Occorre prudenza ed è comunque pericoloso avventurarsi in luoghi impervi da soli. Si consiglia inoltre di comunicare a familiari e/o ad amici la destinazione che si vuole raggiungere.
- Adottate un equipaggiamento adeguato: calzoni lunghi, scarponcini e giacca impermeabile.
- Utilizzate un bastone senza punta sia come aiuto durante l’escursione che per “scovare” i funghi nascosti sotto le foglie.
- Non calpestate nè prendete a bastonate i funghi sconosciuti o considerati “matti”: sono importantissimi per l’equilibrio e quindi la vita del bosco.
- Non lasciate traccia del vostro passaggio. Non abbandonate carte, lattine e sacchetti di plastica: impariamo a rispettare la natura!
- Durante i temporali non soffermatevi, cercando riparo, sotto gli alberi: un fulmine potrebbe colpirvi!
- Apprezzate l’ambiente nel suo insieme: la flora, la fauna e il sottobosco (purtroppo spesso considerato solo invadente) rappresentano un costituente fondamentale dell’ambiente.
- Entrate in contatto con la natura con pacatezza e tranquillità, nel rispetto della quiete dei luoghi, degli animali e delle persone.
- Non abbandonate mozziconi di sigaretta accesi!
- È doveroso informarsi sulle norme dì legge e sulle norme locali che regolano la raccolta dei funghi, delle erbe, dei frutti del sottobosco e attenersi civilmente alle prescrizioni.