Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Sottogenere Amanitina
Sezione Phalloideae
Amanita phalloides (Vaill. ex Fr. : Fr.) Link 1833 – tignosa verde – amanita verdognola – Dal latino phallus e dal greco eidos = a forma di fallo.
Velenoso mortale. Causa intossicazione di tipo citotossico, i cui sintomi si manifestano da 6 a 48 ore dall’assunzione. La sindrome falloidea è la più pericolosa, ad una persona di medio peso bastano 40 g di fungo fresco per causare la morte.
La carne è bianca e piuttosto fibrosa. L’Odore è di farina, ma poi diventa disgustoso con l’invecchiamento, il sapore è dolciastro.
Il corpo fruttifero è in principio racchiuso in un velo generale, così da apparire come un piccolo uovo, ma con la parte superiore di solito più stretta di quella inferiore. Il cappello misura da 5 a 12 cm di diametro; dapprima convesso, poi piano, viscoso col tempo umido, di colore verdastro, bruno oliva o verde-giallognolo e a volte completamente
bianco (forma alba), percorso radialmente da fibrille sericee, senza striature all´orlo, talora con lembi di velo generale. Le lamelle sono fitte, ineguali, libere al gambo, di colore bianco talora con leggeri riflessi verdastri. Il gambo misura 6-12 cm, bianco, osparso di flocculi, con tipiche zebrature quasi con lo stesso colore del cappello, slanciato, cilindrico, prima pieno, poi cavo; anello bianco, a gonnellino, talora mancante negli esemplari adulti; volva bianca a sacco, membranecea e avvolgente il bulbo, libera all’orlo, persistente. Le spore sono bianche, leggermente ovoidali.
Compare da fine giugno a ottobre e la si trova sotto faggi e querce, talvolta nei boschi di conifere e nelle macchie di latifoglie; è probabile la sua comparsa anche nelle radure e nelle zone limitrofe dei boschi di montagna. Predilige il suolo soffice e ricco e si dispone qualche volta in cerchi, ma più spesso si presenta in esemplari isolati o in piccoli gruppi.
Si tratta del fungo più pericoloso che esista, quasi sempre letale, contenente principi tossici che non perdonano; con la virosa e la verna costituisce una triade nota come «le tre cattive sorelle»